ARTICOLO DI FRANCESCO E SILVIA 

riguardo l'esperienza nella Locride

 

LOCRIDE – CALABRIA 2007

Diocesi di LOCRI – GERACE  =  UN SENTIERO DI SPERANZA

un’esperienza di turismo responsabile e solidale

 

MAFIA = PAURA ,DOLORE, RABBIA = SCHIAVITU’

 

Genesi cap.13,18

“Poi Abram si spostò con le sue tende alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.”

Così il nostro viaggio in Calabria inizia alla Casa di Mamre una struttura carceraria luogo destinato alla detenzione trasformata in casa accoglienza. Tutto il nostro viaggio sarà caratterizzato dalla presenza di queste antinomie ( dolore / perdono, paura / speranza). In principio il ns vescovo Adriano  ha proposto la lettura del libro dell’esodo, libro che narra del cammino di liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù di Egitto. Così il ns viaggio è stato percorrere un cammino di liberazione di un popolo, di una terra, di giovani, dalle schiavitù del nostro secolo che ancora impediscono di sperare. Questa terra, che è devastata dal “drago” della mafia, che impedisce ad ogni uomo, donna, bambino di avere un sogno, ha però un grande Pastore: Mons Giancarlo Brigantini, un vescovo che proviene dalle  montagne trentine, trapiantato in Aspromonte, terra che ha i colori e i drammi della Palestina. Il primo consiglio che ci ha dato è quello di non confrontare la ns terra con la Calabria, ma di conoscerla e di intrecciare come in un tappeto la trama e l’ordito ed ecco che le meraviglie di questa terra appariranno in tutta la loro bellezza e i nostri occhi sapranno coglierle.

 

Il secondo consiglio che ci ha dato è quello di  avere grandi sogni e  essere costruttori di segni. Il sogno è come un grande puzzle e la nostra vita va spesa per realizzare questo sogno, mettendo con “pazienza” lentamente un tassello dopo l’altro. Fa più rumore un grande albero che cade (la mafia che uccide) che una foresta di alberi che cresce (la speranza  dei cuori)

Ho incontrato una donna che ha la mia età, a cui è stato ucciso un fratello e il padre e la figlia era presente alla scena , mi aspettavo che ci raccontasse il suo strazio, il suo dolore  e invece ci ha raccontato come si sta bene se si riesce a perdonare , se la rabbia non attanaglia  il cuore, se la speranza entra nei nostri pensieri siamo capaci di grandi cose. (ho visto tantissime donne avvolte nel lutto, tanti occhi che continuano a versare lacrime , tanta rassegnazione sui loro visi)

Poi un balzo e siamo arrivati a Locri, dove abbiamo visitato un oratorio. Che cosa ha di speciale? E’ diventato un simbolo del bello e del finito dove l’uomo è capace di realizzare belle cose. Luogo dove i ragazzi , in particolare i maschi possono incontrarsi per giocare, studiare e lasciare la strada: luogo di reclutamento della manovalanza per la mafia. Anche per le famiglie rappresenta un luogo di aggregazione  dove sognare  grandi progetti insieme .

Abbiamo anche avuto la possibilità di  dialogare con persone impegnate in una struttura consortile di cooperative di lavoro e assistenza sociale: GOEL scrl, nata come risposta concreta al degrado  e ai disservizi presenti  sul territorio .

Un esempio tra tutte quella della valle del Bonamico costituita da famiglie di pastori di san Luca e di Platì. Una cooperativa nata per valorizzare la famiglia contadina che ha deciso di restare a lavorare la terra. La coltivazione del lampone sta diventando una alternativa concreta, un segno per lavorare onestamente per tante persone che sono state in carcere e che cercano una strada per uscire dal vortice della violenza.

Abbiamo incontrato anche donne impegnate nelle cooperative sociali ,caratterizzate da una sfida di crescita nella professionalità, ma soprattutto persone tenaci che non si lasciano spaventare dalle minacce della mafia.  Ogni giorno testimoniano con la loro presenza che il cambiamento è possibile. Vincere la paura è la loro sfida.

 Venerdì 17/08/0/8 durante la visita al Santuario di Polsi unico centro abitato dell’Aspromonte per km quadrati, abbiamo avuto la grazia di incontrare un sacerdote in prima linea: Don Pino

    

 

 

a destra Don Pino, il mitico Salvatore e la ns guida Don Matteo                       

è nato e cresciuto in questa terra, è parroco di San Luca il paese della Locride martoriato da faide tra famiglie che durano da più di 20 anni. Anche lui  convinto sostenitore di questa tesi: “se le mamme di questa terra avranno il coraggio di essere portatrici di perdono e di pace questa terra alimenterà la speranza e tante cose cambieranno" .

Come mamma mi sono sentita sollecitata a scrivere queste righe per suscitare la curiosità di altre mamme perché non sottovalutino il loro compito di educatrici che svolgono quotidianamente nella famiglia. Mai senza l’altro diceva un cartello appeso in cattedrale a Gerace, solo con la vita in comunità uniti, da grandi sogni e dalla fede si diventa costruttori di speranza. Una speranza che in una terra come la Calabria così ferita, si respira come un vento nuovo che soffia con forza.

Silvia e Francesco 23 agosto 2007

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