INCONTRI DI FORMAZIONE 

PER CATECHISTI ED EDUCATORI

 

SECONDO INCONTRO 

Castellazzo, Domenica 13 dicembre 09

TEMA: ESSERE DISCEPOLI

Si è tenuto a Castellazzo domenica 13 dicembre 2009 il secondo incontro di formazione catechisti di quest’anno  che ha avuto come tema centrale la figure dell’educatore.

Obiettivo  della formazione: nessuno di noi è maestro, perché unico Maestro è il Signore ed è alla sua sequela  che noi ci mettiamo per cooperare, con i tempi che lui ci dà e nei luoghi dove lui ci mette, all’azione dello Spirito nella crescita dell’esperienza cristiana, secondo il criterio della Chiesa che è quello della Comunione.

Proprio per questo nessuno può sentirsi escluso.

 

Primo momento:  S. Messa e omelia di Don Roberto

S. Messa. Letture del giorno (III DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C)

 

Prima lettura - Sof 3,14-18 - Il Signore esulterà per te con grida di gioia.

Dal libro del profeta Sofonìa

Rallègrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme!

Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico.

Re dfIsraele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura.

In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!

Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente.

Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia».

 

Salmo responsoriale - Is 12

Canta ed esulta, perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele.

Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, non avrò timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere,

fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse, le conosca tutta la terra.

Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d'sraele.

 

Seconda lettura - Fil 4,4-7 - Il Signore è vicino!

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

 

Vangelo - Lc 3,10-18 - E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».

Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».

Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

 

Breve sintesi dell'omelia di don Roberto:

Il messaggio della gioia è ripetuto in queste letture che preparano al Natale, invitando ad accogliere questa buona notizia nella nostra vita.

La Parola di oggi ci invita a vivere nella gioia perché il Signore è vicino, ecco allora che compito degli educatori è accompagnare i ragazzi a vivere nella gioia.

Vivere per il Signore riempie il cuore di gioia, questo è il senso delle luci del Natale, questo è ciò che deve trasparire nella nostra vita.

Nel Vangelo poi i soldati pongono a Giovanni una domanda fondamentale "Che cosa dobbiamo fare?", è un grande insegnamento, preghiamo il Signore perché ci insegni a porre questa domanda: "Signore cosa dobbiamo fare?"

 

Secondo momento: colazione fraterna

 

Terzo momento:  obiettivi dell'incontro

a) sottolineatura degli obiettivi dell'incontro

scopo dell'incontro:

  • è uno spazio di comunione e condivisione per costruire la chiesa che è per definizione una realtà da realizzare insieme (altrimenti ci costruiamo il nostro club mèditerranèe )

  • è uno strumento per mettere insieme le nostre risorse e per poter camminare insieme

  • è un momento di riflessione su metodi , didattica e contenuti

Obiettivi:

  • riflettere sui bisogni dei "discepoli"

  • utilizzare modalità per l'incontro che aiutino a riflettere in itinere su: metodi e contenuti

b) breve ripresa dei concetti fondamentali emersi la volta precedente (la figura di Gesù come maestro, le riflessioni sui nostri bisogni)

 

 

Quarto momento:  lettura e meditazione del brano biblico 

-Lettura e meditazione del brano dal libro degli Atti degli Apostoli in cui si racconta di Filippo e lfeunuco.

Filippo battezza un ministro etiope (Atti 8, 26-40)

Un angelo del Signore parlò intanto a Filippo: "Alzati, e và verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta". Egli si alzò e si mise in cammino, quandfecco un Etiope, un eunuco, funzionario di Candàce, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i suoi tesori, venuto per il culto a Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio, leggendo il profeta Isaia. Disse allora lo Spirito a Filippo: "Và avanti, e raggiungi quel carro". Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaia, gli disse: "Capisci quello che stai leggendo?". Quegli rispose: "E come lo potrei, se nessuno mi istruisce?". E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. ella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita. E rivoltosi a Filippo l'eunuco disse: "Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?". Filippo, prendendo a parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. Proseguendo lungo la strada, giunsero a un luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: "Ecco qui c'è acqua; che cosa mi impedisce di essere battezzato? Filippo dice: Se credi con tutto il cuore, è permesso. Rispose allora l'eunuco: Credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Fece fermare il carro e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo battezzò. Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo cammino. Quanto a Filippo, si trovò ad Azoto e, proseguendo, predicava il vangelo a tutte le città, finché giunse a Cesarèa.

-Viene brevemente introdotto il brano nel suo contesto:

  • Atti degli apostoli: inizia la Chiesa.

  • lo Spirito è presente in tutto il brano (segno che ci parla più di una volta).

  • La definizione del nome dello Spirito si precisa man mano (Angelo, Spirito, Spirito di Dio), segno che occorre fare un cammino.

  • Filippo è mandato dallo Spirito in una strada deserta a mezzogiorno, dove non ci sono certezze, va volentieri, corre innanzi.

  • L'Etiope è uno straniero, siamo di fronte ad una cultura diversa.

  • L'eunuco è una persona che è priva della possibilità di generare.

  • Anche l'educando è privo di qualcosa, è in ricerca.

  • Filippo rispetta la realtà dell'eunuco, cerca il dialogo, spiega la Parola, fa un cammino con l'eunuco, lo battezza (il valore del sacramento), poi lo lascia libero verso la sua strada, l'esito di tutte queste azioni è la gioia .

  • Elena ha fatto poi una bella lettura significativa del brano, con sottofondo musicale .

  • Breve momento di lettura personale, poi brain-storming cercando di puntare soprattutto sulla figura del discepolo.

CONTENUTI EMERSI DALL'ASSEMBLEA

(Cartellone con due personaggi su un carro, i personaggi sono volutamente in ombra per riflettere su chi è Filippo e chi è l'Eunuco?)

  • Il discepolo ha bisogno di essere istruito, essere accompagnato, c'è in lui un vuoto che ha bisogno di essere riempito, un bisogno di verità. Questo desiderio gli permette piano piano di accogliere la Parola.

  • Filippo può accostarsi all'uomo perché Dio ascolta il bisogno dell'eunuco.

  • C'è il desiderio di sperimentare la gioia, quella di cui si parla poi alla fine.

  • Filippo è docile allo Spirito e corre per rispondere alla sua chiamata.

  • L'eunuco, anche se uomo potente, è pur sempre un diverso, ha bisogno di sapere che non è solo, forse si identifica nel personaggio sofferente, perdente e diverso della sua lettura, emerge un bisogno di condividere ciò che sta vivendo .

  • Cerca un messaggio di amore, cerca ciò che può riempire un vuoto

  • L'eunuco ha bisogno di non essere giudicato, di essere accolto per ciò che è, di essere lasciato libero.

  • L'eunuco ha bisogno di cambiare la sua vita.

 

 

Quinto momento:  lavori di gruppo

Divisione in gruppi, ogni gruppo riceve una immagine di Filippo che porta un messaggio, il gruppo si interroga sul messaggio e pone a Filippo una domanda relativa ad esso, che viene poi passata al gruppo a fianco.

CONTENUTI EMERSI DAI GRUPPI

(messaggio di) Filippo: spiego la scrittura .

Domanda (del gruppo): Come posso spiegare la scrittura che a volte noi stessi fatichiamo a comprendere?

Risposta (dal gruppo a fianco): la Bibbia non è un libro è Dio che ci parla, prima di tutto dobbiamo interiorizzarla noi inoltre, prima della spiegazione, che a volte rischia di rimanere teoria distaccata, occorre far capire attraverso la nostra testimonianza e la nostra vita, che incontrare la Scrittura significa incontrare il Signore, occorre suscitare il desiderio di incontrare il Signore

 

Filippo: cerco il dialogo

Domanda: Come fai ad entrare in dialogo con chi è così differente da te?

Risposta : per entrare in dialogo con i ragazzi fondamentale è l'accoglienza che tuttavia deve essere rispettosa e non invadente.

Importante è l'ascolto a partire dalle loro esperienze.

Cercare di capire i loro bisogni per poter comunicare risposte a ciò che cercano

 

Filippo: raggiungo

Domanda: Come facciamo a raggiungere i nostri ragazzi affinché riusciamo a capire di cosa hanno bisogno? Come facciamo a raggiungere quelli più lontani?

Risposta: ricordiamoci sempre che siamo strumenti del Signore (con tanti limiti) è lui che può riempire i bisogni dei ragazzi. Noi siamo un tramite e come Filippo non dobbiamo né compiacerci, né sconfortarci di ciò che i ragazzi possono percepire da noi.

Certo occorre un lavoro costante di ricerca ed approfondimento da parte nostra, ma nessuno si sente mai all'altezza.

Per raggiungere i più lontani a volte basta un gesto di attenzione, o responsabilizzare con gesti concreti chi è più in difficoltà.

Tutto va fatto con molta umiltà, ricordandoci che accanto a noi c'è lo Spirito Santo che opera dove non arriviamo noi.

 

Filippo: condivido un percorso

Domanda: Filippo dicci come possiamo conciliare le differenze tra noi e tra i ragazzi e fare in modo che queste diventino ricchezze ?

Risposta: i ragazzi ci danno molto e spesso ci lasciano stupiti, dobbiamo sentirci in un cammino di crescita con loro.

Non dobbiamo avere la presunzione di sapere tutto, è importante diventare amici, non giudicarli, non guardarli dall'alto al basso, ma provare interesse per la loro vita.

Importante è proporre loro con convinzione un cammino, una strada, ma poi lasciarli liberi.

La ricchezza è mettere in pratica queste cose ed essere in dialogo prima di tutto tra noi educatori.

 

Filippo: vengo mandato su una strada ignota

Domanda: A chi mi posso affidare per percorre questa strada ignota, e come faccio a sapere che è la strada giusta? 

Risposta: ci affidiamo prima di tutto alla preghiera ed alla conoscenza della Parola di Dio e degli insegnamenti della Chiesa, certi che la preghiera allo Spirito Santo ci guiderà sulla strada giusta.

Fondamentale è la condivisione .

Ogni ragazzo è una strada diversa da percorrere .

 

Filippo: lascio libero l'altro

Domanda: Come fai ad istruire? Quale è il confine tra educare e lasciare liberi? Come essere credibili? Cosa significa lasciare liberi?

Risposta: Filippo si è accostato all'eunuco, ma non lo ha forzato, ha aspettato che le richieste venissero da lui, anche quella del battesimo, per questo non vediamo contrapposizione tra educare e lasciare liberi, perché l'educazione non è un obbligo, ma un dono, un dare agli altri strumenti per decidere, scegliere cosa fare della propria vita, educare significa portare gli altri ad essere liberi.

Importante poi è la libertà vissuta dopo, a volte ci appropriamo delle persone (come dei luoghi), li facciamo i "nostri ragazzi", i nostri luoghi, fatichiamo a sentirci servitori e non possessori . Gesù lascia liberi i due discepoli, Filippo fa lo stesso con l'eunuco.

Essere credibili è possibile a partire dalla Parola, occorre testimoniarla con l'esempio, soprattutto trasmetterla con GIOIA.

 

Breve sintesi e indicazione delle parole che possiamo meditare:

 

ESSERE MANDATI

ALZARSI (PORSI IN UNA NUOVA DIMENSIONE)

STARE IN CAMMINO

ESSERE CHIAMATI

STARE NEL DESERTO

RAGGIUNGERE

RISPETTARE

ESSERE MANCANTI DI ...

CULTURA DIVERSA

ACCOGLIERE

AFFIDARSI ALLO SPIRITO

ACCOSTARE

PORRE DOMANDE

SPIEGARE LA PAROLA

BATTEZZARE, VIVERE I SACRAMENTI

SPERIMENTARE LA GIOIA

ACCOMPAGNARE ALLA GIOIA

Avevamo previsto altri due messaggi che non abbiamo potuto affrontare per mancanza di gruppi:

- mi faccio guidare dallo Spirito

- genero alla fede

Vi invitiamo a rifletterci personalmente.

 

Ringraziamo tutti i catechisti che hanno partecipato e che hanno permesso con la loro presenza di costruire un momento importante, salutiamo tutti coloro che, impegnati altrove erano comunque in comunione con noi e invitiamo quelli che per motivi vari non si sono fatti sentire a confrontarsi con serietà con il lavoro che stiamo portando avanti.

La Commissione

 

 

Gli incontri previsti sono 4

Il prossimo si terrà a Castellazzo il 31 gennaio 2010

 

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